
di Eliana Clingo
Se c’è un elemento che contraddistingue la Walk of Life di Fondazione Telethon è certamente l’allegria, lo stare insieme con spensieratezza per una causa importante: accedere i riflettori sulla malattia rara e sostenerne la ricerca.
Per me, la WOL è un intreccio di emozioni: è colore, è musica, è una storia che unisce speranza (delle famiglie), tradizione (Napoli) e innovazione (la ricerca di eccellenza.)
Napoli, con il suo splendido lungomare, offre lo scenario perfetto per questa manifestazione, dove il calore della città incontra l’eccellenza della ricerca scientifica, rappresentata dal Walk of Life
Sin dalle prime ore del mattino, di domenica 23 marzo, la Rotonda Diaz si è animata di persone di ogni età: famiglie con bambini, gruppi di amici, atleti esperti e semplici appassionati di camminate. Ognuno era lì con la propria motivazione, ma tutti accomunati dal desiderio di fare la propria parte per un futuro migliore.
La Walk of Life è composta da più percorsi: una corsa competitiva e non competitiva di 9,9 km con partenza alle ore 9 e una passeggiata di 3 km, iniziata alle ore 10:30. All’evento hanno partecipato circa 3.500 persone tra adulti e bambini, podisti professionisti e corridori amatoriali.
Per gli atleti, è stata un’ulteriore occasione per rinsaldare il legame tra sport e solidarietà; per le famiglie che convivono con una malattia genetica rara, invece, è stato un momento di condivisione e speranza, perché la ricerca rappresenta la loro unica possibilità.
La Walk of Life non è solo un evento sportivo e benefico: è una celebrazione della vita, della resistenza e della fiducia, e ogni persona che ha camminato o corso lungo quel percorso ha portato con sé un pezzo di questa straordinaria storia, dimostrando che insieme si può fare la differenza. Quindi, camminare o correre, è unirsi tutti in un abbraccio collettivo per annullare le distanze e condividere entusiasmo, abbracci e risate