
di Eliana Clingo
Il recente scavo a Pompei ha portato alla luce un’impressionante domus, che si rivela non solo per la sua grandezza e magnificenza, ma anche per la funzione sociale e culturale che svolgeva. Come evidenziato dal direttore Gabriel Zuchtriegel, la domus non era solo una residenza privata, ma anche un vero e proprio palcoscenico per il proprietario, che utilizzava il suo spazio per mettere in scena banchetti lussuosi, giochi atletici e altre forme d’intrattenimento, al fine di affermare il proprio status e acquisire consensi.
In particolare, il complesso termale scoperto è uno degli esempi più grandi e sofisticati di terme private a Pompei, con ambienti come il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e lo spogliatoio, che potevano accogliere un buon numero di ospiti. La connessione tra questi ambienti e il grande salone conviviale suggerisce l’importanza dei banchetti come strumento politico e sociale, in un contesto che ricorda le celebrazioni descritte nel Satyricon di Petronio, dove Trimalcione organizza una cena sontuosa per impressionare i suoi ospiti.
L’aspetto scenografico della domus era enfatizzato dalla presenza di pitture che richiamavano temi della cultura greca, come la guerra di Troia e le scene di atleti. Questi dettagli non solo decoravano gli spazi, ma, come sottolineato da Zuchtriegel, “contribuivano a creare un’atmosfera di grecità, ovvero di cultura, erudizione oltre che di ozio. Così come il salone nero doveva trasportare gli ospiti in un palazzo greco, così il peristilio con la grande vasca al centro e il complesso termale adiacente aveva la funzione di creare una scenografia da ginnasio greco, che veniva accentuata ulteriormente dalle scene atletiche”. Gli ospiti, quindi, erano immersi in un ambiente sontuoso pronto ad applaudire con ammirazione lo spettacolo preparato dal padrone di casa e di cui avrebbero parlato ancora a lungo.
L’approccio innovativo utilizzato negli scavi, che ha permesso di conservare intatti gli elementi architettonici più fragili, dimostra un grande rispetto per la conservazione del sito e promette di restituire ulteriori dettagli sulla vita e la cultura pompeiana.
La domus, con il suo peristilio e i suoi ambienti decorati, si rivela così come un centro di potere sociale e culturale che si esprimeva attraverso la grandiosità degli spazi e delle cerimonie.