La chimica della felicità

di Daniela Russo

Come definire la felicità? Cos’è il benessere?
È difficile definire la felicità. Una cosa certa è che quando sei felice la tua energia è al top. La depressione dall’altra parte significa che le tue energie vitali sono molto basse.
Probabilmente tutto quello che hai fatto nella tua vita, istruzione, carriera, famiglia, qualunque cosa tu abbia fatto, l’hai fatto con l’obiettivo di essere felice.
Ci sono molti modi per descrivere la felicità, ma solo chi è felice sa cosa significa esserlo. Sicuramente sei stato felice a volte ma il problema è che non sei in grado di mantenere questo stato.
Cosa ti impedisce di essere felice?
I pensieri negativi e positivi sono alimentati da diverse parti del cervello e si rafforzano quando attivi quelle parti. Immagina una guerra interna per il dominio tra diverse parti del tuo cervello. Fondamentalmente hai nemici nella tua mente, un insieme di schemi mentali automatici e abituali, ciascuno con la propria voce, convinzioni e supposizioni che vanno contro il tuo miglior interesse.
Questi pensieri negativi sono alimentati dalle parti del cervello legate alla sopravvivenza. Una volta che sei in modalità sopravvivenza, ti concentri solo nel vedere i segnali di pericolo. La parte del cervello legata alla sopravvivenza alimenta i pensieri negativi e i pensieri negativi alimentano questa parte del cervello. Questo circolo vizioso rimane finché non agisci attivamente per bloccare questa catena.
Ognuno di noi sviluppa questi schemi mentali nella prima infanzia per sopravvivere alle minacce percepite della vita, fisiche ed emotive.
Quando diventiamo adulti non ne abbiamo più bisogno, ma ormai si sono insediati, sono diventati abitanti invisibili della nostra mente. Spesso non sappiamo nemmeno che esistono.
L’altra parte del cervello, la neocorteccia cerebrale, invece, regola altre funzioni più evolute: osservare sé stessi, la capacità di autocontrollarsi, la capacità di rimanere centrati, di provare empatia per sé stessi e per gli altri, ecc.
Da bambini siamo più equilibrati. Man mano che cresciamo, la parte del cervello legata alla sopravvivenza viene continuamente esercitata, premiata e rafforzata, mentre la neocorteccia si atrofizza. Nella maggior parte degli adulti i muscoli cerebrali della parte del cervello legata alla sopravvivenza sono più forti della neocorteccia. I sentimenti positivi ed edificanti di pace e gioia sono impossibili da provare quando la parte del cervello legata alla sopravvivenza è al comando.
In altre parole … quello che senti dipende da quale regione del tuo cervello è attiva, piuttosto che dalla tua situazione.
Come attivare la neocorteccia e il rilascio degli ormoni della felicità?
Con la meditazione, gli esercizi di respirazione e di mindfulness, e la risata.
Ogni esperienza umana ha una base chimica. Quello che chiami felicità o gioia è un tipo di chimica. L’ansia è un altro tipo di chimica. Fondamentalmente possiamo dire che la felicità è un certo mix chimico ormonale (un certo mix di dopamina, serotonina, ossitocina e endorfine). Il rilascio di ciascuna di queste sostanze chimiche è legato a specifici stili di vita, all’esercizio fisico, alle scelte alimentari ecc.
Tutti noi siamo fatti con gli stessi ingredienti, ma ogni persona ne fa la propria ricetta. Come creare la ricetta della felicità?
Il tuo compito è imparare a creare una chimica di beatitudine. A quel punto non devi più preoccuparti di essere felice.
Come farlo? Lo vedremo nel corso di vari articoli.
Intanto fai un piccolo esercizio:
• Concediti un momento per te stesso
• Pensa a un periodo della tua vita in cui eri davvero felice e cerca di scoprire perché ti sentivi così bene.
• Analizza quali sono le cose che funzionano nella tua vita. Non le cose che non funzionano, ma le cose che stanno andando bene. Fai una lista. Cose che forse non apprezzi nella vita quotidiana ma che ti mancherebbero se non ce le avessi.